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FARE IMPRESA


Cosa è l'e-COMMERCE?


Iniziamo con il parlare di un argomento ancora poco conosciuto dalla massa delle persone che potrebbero accedervi che non hanno ne la coscienza ne la conoscienza dell'esistenza di questo tipo di "lavoro", in particolare per chi non ha le risorse necessarie a intraprendere una nuova vita in lidi esotici, non ha l'età (mi ricorda una vecchia canzone), non conosce le lingue, magari soffre per un'invalidità o semplicemente non se la sente di espatriare e andarsene all'avventura troppo lontano da casa propria.
Di cosa stiamo dunque parlando?
Dell'e-Commerce, del commercio elettronico e, in questa sede affronterò anche il discorso del cosiddetto DropShipping.
Uno dei pochi canali di vendita che si sta sviluppando in questo periodo di crisi è il commercio elettronico. 
Anche se in Italia siamo ancora indietro rispetto ad altri paesi europei più evoluti, la dimensione del fenomeno comincia a essere interessante anche da noi.
Leggo su internet che:
• Il valore dell’e-Commerce in Italia nel 2011 è stato di circa 19 miliardi di euro (307 in Europa)
• gli acquirenti online (almeno un acquisto negli ultimi 12 mesi) sono 5,6 milioni.
• I negozi online secondo la CCIAA di Milano sono circa 6.000
• il rapporto negozi/popolazione reale è circa 1:50 mentre il rapporto negozi online/acquirenti online è 1:1000.
Leggendo questi dati viene subito da pensare quanta poca concorrenza esiste nel commercio elettronico rispetto alla distribuzione fisica.
Indubbiamente c'è molto da fare per arrivare ai volumi di vendita e presenza degli altri Paesi europei più evoluti del nostro, ma la porta è aperta e oggi l’e-commerce rappresenta una grande opportunità in una situazione di crisi come questa perchè molti acquirenti sono alla ricerca di soluzioni maggiormente convenienti, aiutati da una concorrenza online ancora modesta, in alcuni settori quasi assente come per esempio per i prodotti alimentari, gli elettrodomestici, ecc.
Perchè – cosa non da poco – l’e-commerce consente di mettere in piedi una organizzazione di vendita anche senza disporre di distributori internazionali e di risorse ingenti.
E poi c'è il Drop Shipping, alla lettera spedizione a goccia.

Che significa? Per Drop Shipping (anche conosciuto come drop ship o dropshipping) si intende un modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un utente finale, senza possederlo materialmente nel proprio magazzino. Il venditore, effettuata la vendita, trasmetterà l'ordine al fornitore che in questo caso viene chiamato "dropshipper", il quale spedirà il prodotto direttamente all'utente finale.
In questo modo il venditore si preoccupa esclusivamente della pubblicizzazione dei prodotti, senza le relative incombenze legate ai processi di imballaggio, spedizione e garanzia che invece sono a cura del fornitore (dovrebbero ma, e a seguito di verifica sul campo, questo argomento si presta a diverse interpretazioni). 
La formula permette degli indubbi vantaggi per il venditore (drop shipping), per esempio la possibilità di crearsi un'attività di vendita senza necessità di investire capitali e quindi non necessita di magazzini o dipendenti. Può vendere sia personalmente che attraverso siti internet di commercio elettronico o di aste online.
Mentre i vantaggi per il fornitore (dropshipper) sono indubbiamente dati dall'aumento anche consistente della propria rete vendita, dalla maggiore capillarità di penetrazione dei mercati sia tradizionali che online. Il sistema Drop Shipping poi si adatta perfettamente con le aste online. 
Il sistema di vendita in "Drop Shipping" nacque in America, oltre dieci anni fa, e si è maggiormente diffuso anche grazie alla crescita di siti di aste online, che hanno permesso a migliaia di venditori che operano su siti come eBay, di proporre quotidianamente i prodotti messi a disposizione dai DropShippers, sui loro negozi virtuali, guadagnando la differenza di prezzo tra il costo del DropShipper ed il prezzo di vendita finale effettuata online.
Il Drop Shipping in Italia è ancora agli albori, ma sta crescendo con percentuali incredibili in questo tempo di crisi anche se l'Italia è rimasta indietro rispetto agli Stati Uniti e solo poche aziende iniziano ad offrire il servizio di Drop Shipping, ampliando, così, l'offerta di prodotti disponibili con tale sistema.
Dalla crisi non si fugge, si fronteggia, si vince combattendola, in questo caso utlizzando i prodotti che il mercato globale in parte artefice della stessa crisi finanziaria, mette a disposizione. E teniamo ben presente che il Drop shipping è una vera rivoluzione nelle vendite online.
Nei principali paesi del mondo soprattutto negli USA più del 50% delle vendite viene effettuato tramite questo sistema innovativo. I Dropshippers, ovvero le aziende che intendono mettere in vendita i propri prodotti affidandosi a un nuovo modello di venditori, vendono a prezzi di grossista i propri prodotti e al venditore non resta altro che comunicare al dropshipper l’avvenuta vendita.
A questo punto l’azienda che possiede il prodotto spedirà direttamente al cliente del venditore il materiale venduto. L’utilizzo di questo sistema si ha in gran parte su eBay e in parte minore nei negozi di e-commerce e il suo utilizzo è massiccio per i vantaggi legati alla riduzione o annullamento degli investimenti nel magazzino. Un altro grande vantaggio è quello vendere senza dover anticipare neppure un euro iniziale! (se non per forme pubblicitarie) Questa è una grande differenza rispetto al commercio elettronico in generale soprattutto in Italia.
Solitamente viene speso del denaro inizialmente per poter acquistare merce da poter vendere in seguito, considerando che potremmo anche non vendere tutto, che restano i classici fondi magazzino, e poi doversi accollare i saldi non sempre realizzabili se il nostro è un e-commerce. Quindi in questo modo si verifica una uscita preventiva di denaro a fronte del quale ci dovrà essere (se ci sarà) un eventuale vendita.
Riassumendo prima paghi la merce e poi incassi, facendo così si potrebbe verificare un forte discrepanza tra le entrate e le uscite e potresti incassare i soldi investiti anche dopo mesi dall’uscita finanziaria.
Nel Drop Shipping invece non è così perchè Prima Incassi e Poi Paghi il prodotto a chi te lo ha fornito.
È l'uovo di Colombo!
È una vera rivoluzione per il commercio online, un punto di vista completamente differente, un ribaltamento del paradigma commerciale tradizionale. Così siete protetti anche da una eventuale non vendita, infatti per esempio se non doveste vendere il prodotto non avrete nessuna perdita al riguardo per un mancato guadagno dovuto ad una futura vendita a prezzi ribassati.
Cosa serve per vendere con il Drop Shipping? Le uniche cose che serviranno saranno quelle di aver delle ottime foto sul prodotto che state vendendo e che corrispondano il più possibile alla realtà, una descrizione della merce in modo tale da attirare la vendita e costi e tempi di spedizione per i paesi dove intendete vendere. Quindi il venditore non ha più l’onere della logistica e di tutti i problemi ad esso collegati, e l’unica sua azione è quella di promuovere il prodotto (su facebook per esempio, utilizzando AdWords di Google o altri) e di creare delle ottime presentazioni.
Con il Drop Shipping c'è la concreta possibilità di dedicarsi alla vendita e di selezionare i prodotti che secondo voi sono più vendibili, per esempio i prodotti di nicchia che vanno fortissimo all'estero e anche in Italia e esaminare direttamente e personalmente il mercato e capire quali sono i prodotti che si possono vendere di più, dove, con quale sistema e a che prezzo.
Non c'è molto da fare, la creazione richiede poche e semplici azioni, forse la fase più complicata è aprire la società, registrare la partita IVA, chiedere eventuali autorizzazioni.
Ci sono varie associazioni che se ne occupano, fra queste l'AICEL (associazione italiana commercio elettronico) che possono fornire un esempio concreto, e poi vari siti che forniscono il software necessario e assistenza per costituire un contratto con paypal, eBay, circuiti si carte di credito, fornitori, software e tutto quello che possa servire per iniziare e battere la crisi a casa nostra.
Per individuare una società fornitrice di prodotti da rivendere secondo la formula del dropshipping è necessario impiegare un pò di tempo e fatica. Niente viene facile, questo l'abbiamo imparato ormai fin da piccini, quindi armiamoci di pazienza e un pizzico di ostinazione, i risultati sono sempre positivi.
Come già detto, l'e-commerce del quale il dropshipping fa parte, è in continua crescita, cresce anche ora che il mercato italiano non è dei più floridi causa la crisi, cresce anche in paese quasi sull'orlo della bancarotta, possiamo infatti considerare la Spagna come nostro target perchè ci precede nella classifica virtuale dell'e-commerce europeo.
Andiamo dunque a vedere in cosa consiste questo approccio utile a diventare dropshippers ricondandoci che ne vale la pena però, perché una volta trovato un fornitore drop shipper, siamo sicuri che i prodotti che lui offree sono sicuramente inferiori dal punto di vista prezzo a altri con le stesse caratteristiche ma venduti secondo i canali tradizionali, questo si traduce, per noi, in maggiori guadagni.
Acquistare la merce in dropshipping, che va poi venduta online è decisamente meglio di un semplice acquisto attraverso un sito online, forse perchè anche lui vende in dropshipping? Confrontando i costi, gli oneri dropship e le tipologie di prodotti che l’azienda offre, si possono individuare i migliori fornitori cha a parità di prodotto offrono il miglior prezzo ribassato per il vostro business.
Come si individuano i Dropshippers?
Prima di tutto si decide che tipo di prodotti vogliamo vendere, eventualmente decidere anche sulla base delle nostre esperienze, conoscenze. Non occorre essere degli specialisti ma una buona conoscenza dell'argomento evita di accampare scuse incredibili il giorno che un cliente ci chiede un dettaglio, un'informazione, un consiglio.
Quindi per prima cosa è bene scrivere un elenco di prodotti che si desidera vendere. Meglio condurre delle ricerche di mercato sul web o attingendo ai dati che le camere di commercio nazionali e da qualche tempo anche europee mettono a disposizione gratuitamente per invogliare a scegliere il commercio come fonte di guadagni. Sicuramente la nostra ricerca osserverà con attenzione quale sia la rrichiesta per una certa tipologia di prodotti, quegli stessi che vorremmo vendere, verificare se questi ci sono online e anche confrontare i prezzi e verificare il livello di spesa, o il livello dei prezzi che i consumatori sono disposti a pagare per ottenere quei prodotti. A volte viene difficile avere questo tipo di informazione, per una questione tutta italiana molti non ti diranno mai se vendono o non vendono, una verifica abbastanza probante la puoi ottenere attraverso google.it.
Sulla pagina di ricerca digiti il nome del prodotto del quale vuoi avere un'idea e attendi i risultati. Il motore di ricerca, se hai impostato correttamente i parametri di ricerca, ti dirà quali sono i siti web che vendono maggiormente un determinato prodotto perchè lo calcola in base alle visite che gli utenti fanno. Maggiore è il traffico, verosimilmente maggiori saranno le possibilità che quel dato produttore venda la merce che espone.
Facciamo un esempio, parliamo di Italia e parliamo di prodotti tipici alimentari delle nostre tavole.
Poniamo abbiamo deciso di vendere la ricotta. A noi piace la ricotta fresca, abitiamo all'estero dove facciamo fatica a trovare la ricotta, sappiamo che anche i nostri vicini di casa hanno gli stessi problemi e lo stesso desiderio di acquistarla e mangiarne almeno una confezione ogni settimana.
Andiamo su google.it e digitiamo "ricotta" sul browser.
Quando si apre la pagina delle ricerche noterete che i primi termini sono quelli relativi a Wikipedia, forums e siti dove se ne spiegano le caratteristiche organolettiche e consigli per la dieta.
Dopo di questi siti che definisco istruttivi (conservateli perchè ci serviranno in seguito) troviamo i primi produttori, Galbani per esempio, Fattorie Osella ecc.
Significa che la maggior parte degli internauti intenzionati a acquistare online la ricotta o solo per verificare le qualità alimentari visita i siti della prima e della seconda pagina.
Prendete nota di tutti i produttori e prendete anche nota di tutti i siti che non producono ricotta.
Contattate quindi il produttore dei prodotti o i produttori di ricotta che si desidera vendere (si dovrebbe essere in grado di scoprire questo semplicemente guardando il prodotto) inviando loro una lettera commerciale magari preceduta da una telefonata (meglio che un'email, chissà quante ne ricevono ogni giorno) al reparto di competenza.
Richiedete quindi informazioni sulla vendita dei loro prodotti, nel nostro caso la ricotta, e chiedete se offrono il dropshipping o se fossero interessati a questo tipo di vandita.
In caso contrario, chiedere chi sono i loro distributori, e se si possono contattare per giungere a un accordo di dropshipping.
Meglio scrivere una lettera, preceduta da una telefonata se avete dei dubbi, al distributore, e chiedere loro se offrono dropshipping.
Se non lo fanno, potrebbero essere in grado di darvi il nome e il numero di telefono di un distributore che lo fa. Preparatevi prima di telefonare, siate anche pronti a dare loro informazioni sulla vostra azienda, non improvvisate e soprattutto partite con una posizione già definita, quindi un'azienda regolare, iscritta alla camera di commercio o alle strutture che ne prevedono l'iscrizione, aprite per tempo la partita IVA, insomma non telefonate tanto per sentire se, rovinereste il mercato a chi ha serie intenzioni per crearsi un futuro nel commercio.
Simili ricerche possono essere effettuate attraverso le pagine gialle, in repertori di aziende, o su retail e siti web aziendali per ricercare ulteriori idee su aziende dropshippers. Porebbero esserceneo alcuni nella vostra zona, con magazzini e uffici vicini. Contattate altri rivenditori che magari conoscete e che vi possono aiutare se loro non effettuano questo tipo di vendita, se siete in buoni rapporti potreste anche provare a convincerli della convenienza, avere già nel portafoglio un produttore da fiducia anche agli altri, preso uno è più facile prenderne altri.
Un'altra strada è chiedere alle compagnia che effettuano i trasporti, tipo DHL e UPS le principali, ce ne sono diverse altre, magari informatevi con gli autisti in genere i più disposti a parlarne piuttosto che le sedi di questi corrieri dropshipping, perchè sappiatelo bene, DHL e UPS sono nate principalmente come pony express, trasportavano celermente posta e pacchetti vari porta a porta per ovviare agli inconvenienti dei sistemi postali nazionali lenti e insicuri.
Chiedere ai fornitori che servizi di trasporto utilizzano, cioè a chi si appoggiano per fare dropshipping per lavorare, chiedete oro se sono contenti del servizio e se sono disponibili a dirvi sei costi sono buoni o pessimi (magari non vi diranno quanto spendono, ma se sono contenti di quanto spendono forse si).
E già che ci siete chiedete loro come è servizio e come vengono evasi gli ordini.
Se ci sono stati problemi con i prodotti da loro venduti, se è stato facile trovare informazioni sui prodotti in modo da poter fornire queste informazioni ai vostri clienti.
E per finire cercate anche sulle riviste di settore o riviste di business per i produttori che ancora mancano alla vostra lista, più ne avete da contattare meglio è, tenete presente che il 50% nemmeno vi risponderà (in Italia, all'estero in genere la risposta è attorno al 75%). E cercate anche nelle pagine della pubblicità.

E non dimenticatevi dei sistemi di pagamento, di paypal, dei circuiti di carte di credito, CartaSi per l'italia o quelli internazionali. Inoltre non dimenticatevi di quei software specifici da aggiungere al vostro sito, indispensabili per gli acquisti: il famoso, ormai lo conoscono tutti, carrello. Quel piccolo gestionale che preleva le scelte del cliente e le sistema in modo da provvedere al check-out alla fine della sessione di acquisto. Ne esistono tantissimi, a fare qualche nome si offende qualcuno, digitate sul  solito google.it le parole magiche: carrello online e troverete quello che cercate. 
Dovete avere un quadro completo e esaustivo di quello che cercate per poter dire: ok, si comincia a vendere (e naturalmente a incassare).
All'inizio abbiamo parlato di siti vari, forums e quant'altro trovati al momento della ricerca su google.it della ricotta.
Con esclusione di Wikipedia, tutti gli altri siti potrebbero essere dei buoni veicli per pubblicizzare la vostra attività di vendita, in particolare certi forum. Quindi prendetene buona nota e riservatevi di contattarli in seguito, e non dimenticatevi di FaceBook e di AdWord di Google, atro veicolo quest'ultimo per pubblicizzare le vostre attività a prezzi irrisori e con grandi potenzialità di sviluppo.
Non abbiamo parlato dei costi.
Un dominio web costa, solo il dominio, abbastanza poco, con un centinaio di euro per tre anni avete riservato il nome del dominio.
A quelli dovete aggiungere il vostro sito in hosting, cioè dovete avere un contratto di hosting, in genere presso la struttura/società che vi ha "venduto" il dominio. Venduto fra parentesi perchè non è una vendita ma un servizio, voi avete il dominio, loro vi danno l'accesso e questo è vostro per tutto il tempo che il contratto è attivo, se vi dimenticate di pagare o lo lasciate volontariamente scadere sappiate che non sarà più vostro. Attenzione, meglio attivare il sito web, quindi acquistare il dominio attraverso un provider non nello stesso Paese dove ha sede la vostra società di e-Commerce, si tratta di una buona regola per evitare complicazioni anche nel caso decidiate di dedicarvi ai mercati esteri piuttosto che a quelli italiani.
Un sito in hosting ha un costo variabile, dipende dallo spazio che volete vi sia riservato. Diciamo che costa dai 50 ai 200 euro al mese, account di email compresi.
Per avere un business di dropshipping potete crearvi il vostro sito, dal punto di vista design e organizzativo oppure aderire a organizzazioni che concedono l'uso del proprio sito o vi concedono di aderire. Le possibilità sono molteplici e i costi limitatissimi, con meno di 800 euro siete gia pronti partire.
Gli aspetti fiscali
Aprire un e-Commerce significa avere una ragione sociale. Non è obbligatorio nel corso del primo anno se il reddito non supera gli €5,000 e la attività è di carattere occasionale, ma lo diventa nel caso in cui decidiate che quell’attività rappresenterà il vostro futuro lavoro.
Innannzitutto c’è tutta una serie di obblighi normativi a cui attenersi e che in questo ambito sorvolo intenzionalmente. Andarsi a perdere nel labirinto di leggi e regolamenti, di iscrizioni e registrazioni nel vari enti e associazioni italiane dedite alla gestione del commercio e dell’industria mi pare una mera perdita di tempo. Vi rivolgete alle associazioni di categoria piuttosto che alla Camera di Commercio valida nel vostro territorio e avrete tutte le informazioni necessarie al fine di poter avviare con successo la vostra attività di e-Commerce.
Poi è necessario aprire una Partita IVA

Significa però che prima avete creato una ragione sociale.
Mano al portafoglio dunque perchè tra bolli vari, iscrizione alla CCIAA, se ne vanno almeno 300 euro. Quando si segnala la ragione sociale è necessario anche indicare una sede legale, non ci sono  particolari obblighi, potrebbe essere anche casa vostra, lo diventa nel caso di e-Commerce (il dropshipping è una formula sempre di e-Commerce) ma anche in quel caso potrebbe essere casa vostra, non avete alcun obbligo di magazzino, deposito, personale, se siete bravi fate tutto da soli. Altrimenti un aiuto potrebbe essere anche la moglie, marito, fratello, sorella. Se restate nell’ambito familiare, cioè che vivono sotto lo stesso tetto anche in quel caso non vengono considerati dalla legge perchè giudicati prestatori d’opera occasionale non retribuita. Nel caso invece diventa una regola, quindi con il pagamento di uno stipendio allora la posizione del parente stretto va chiarita e ufficializzata, gli obblighi di legge che si applicano al titolare vanno applicati anche al socio / dipendente. Se vi serve prendete un commercialista se pensate di non farcela da soli a risolvere tutti i problemi e le incombebze dell’amministrazione, altrimenti un un buon professionista aiuta a risolverli.
Ai fini fiscali siete voi i responsabili delle vostre azioni, quindi se siete capaci, potete anche gestirvi la contabilità sempre che riuscite a star dietro alle leggi che cambiano in continuazione.
Nel corso del primo anno di attività il costo maggiore è rappresentato dall’INPS che e' obbligatorio, non pensate sia un peso impossibile, stiamo parlando di circa €3,000 che voi pagate già da dipendenti, che differenza fa? E questo sia che abbiate iniziato a fatturare o che non fatturiate, e comunque si possono anche pagare a rate mensili. Poi va tenuto presente che durante il primo anno di avviamento in genere non si hanno spese, sempre che avete acquistato un minimo di attrezzature, si ha un poco di IVA a credito che può sfruttare per pagare i contributi. Solo dal secondo anno diventa obbligatorio andare a regime. Lo Stato non regala nulla, vi dice che il primo anno vi siete divertiti, adesso vi dice che dal secondo anno dovete andare a regime e avere un fatturato di almeno €13,000 lordi, (o €30,000 nel caso dei regimi minimi di cui parleremo in un successivo articolo) altrimenti siete soggetti a controlli.
Poi ci sono le agevolazioni, per esempio senza aprire la PI potete fatturare con il vostro CF ma per un massimo di €5,000 l'anno e comunque in sostanza si apre la PI quando decidete di aprire un'attività. Pagate i vostri €3,000 di INPS. Il commercialista se lo volete prendere costa dai €300 ai 500 euro annui, al massimo 600, pagate l'iscrizione alla Camera di Commercio, non dimenticatevi dell'Inail e le tasse sul reddito tenendo in considerazione che spendete mediamente fra tasse e contributi vari circa €500 mensili tra una cosa e l'altra. 
Lo sapete quanto valeva l'e-Commerce in Italia nel 2011? €19,000,000,000! Quanto una finanziaria italiana!
Domande? Lasciate un Commento. 


COME CREARE UN'IMPRESA


«Ricorderò sempre il giorno in cui la mia attività è nata. Era il 26 Giugno del 2003, avevo 24 anni, e mentre la maggior parte dell'Italia sognava già di andare in vacanza, io stavo realizzando un sogno di indipendenza e di libertà che mi era sembrato irraggiungibile solo un anno prima quando avevo iniziato a accarezzare quell'idea di creare il mio business.»



Cosi' comincia una email che ho ricevuto qualche giorno fa, da un ragazzo che oggi non e' piu' giovane, imberbe e di belle speranze ma un uomo e un impresario di successo.



E’ per questo che ho creato questa pagina sul mio blog. E’ per questo che ho scritto questo articolo. Per suonarvi la sveglia, per darvi La scossa e spronarvi a prendere in mano le redini del vostro futuro e lasciar perdere per un momento, solo un momento, sogni di gloria in un paese diverso da quello dove avete sempre vissuto perchè probabilmente sarete destinati - sono le statistiche che lo affermano - all’insuccesso nel 75% dei casi. Non credete a quei siti dove vi illudono che tutto sia possibile, bisogna solo volerlo, questo e’ vero per il 25% delle persone che lasciano il bel Paese, persone che hanno un confortevole mucchietto di risorse, che parlano perfettamente la lingua del paese scelto per ricominciare, che possiedono adeguati titoli di studio o, in mancanza, la necessaria esperienza come specialisti in una qualsiasi delle discipline richieste nel Paese dove hanno scelto di vivere per cui sono certi di trovare un lavoro e vivere meglio di quello lasciato in Italia.



L’eldorado non esiste, se qualcuno ha mai pensato che potesse esserci ecco che, secondo una delle tante leggi di Murphy, magari un dimenticato corollario, si verificherà sempre la condizione che non eisiste perchè, è noto, per diventare ricchi bisogna faticare, faticare e faticare. Assodato questo aspetto del nostro essere, assodato che la maggior parte di noi non è nata con un conto in banca a cifre dai sette zeri in su, vediamo come possiamo arrivare agli stessi risultati di chi invece ha avuto queste fortune anche senza metterci qualcosa di suo. Noi ci accontentiamo però, sia chiaro, non vogliamo tutto e subito altrimenti non c’è gusto, ci accontentiamo di arrivarci per gradi e con il sudore della nostra fronte in modo tale che al momento di riguardare il risultato, come si fa dopo aver completato un quadro, potremo dire con orgoglio: “questo l’ho fatto io!” 

Per potervi concretamente aiutare a superare tutte le fasi che portano alla creazione della vostra impresa bisogna prima prendere in considerazione l’idea, un’idea concreta con un minimo di prospettiva di successo. Questa serie di passaggi si rende necessaria quando, come nel caso di molti che mi leggono, non avete mai creato o partecipato alla creazione di una nuova impresa commerciale. Niente di difficile o complicato, tutto è possibile, bisogna seguire la giusta procedura e metterci tuttto l’impegno possibile.

So perfettamente che si tratta di un lungo processo, non senza difficoltà, molte persone si scoraggeranno durante il percorso, ma questa è una buona notizia, vuol dire che i vostri concorrenti non seguiranno lo stesso percorso e probabilmente non potranno avere la stessa preparazione per affrontare le difficoltà che s’incontrano durante la creazione di una nuova impresa. Guadagnare sui vostri concorrenti, perchè sappiatelo, qualunque nuova idea vi verrà in mente troverete certamente qualcuno che l’ha avuta prima di voi, è eccitante. Sovente, dopo che un debutante in una nuova attività imprenditoriale ha deciso di creare la sua prima impresa, c’è un forte desiderio di fare non si sa bene cosa, non ci sono idee precise, l’importante per molti è creare un’impresa, non importa quale e con quali scopi, e alla fine questi individui si ritrovano col classico pugno di mosche in mano. Voi no, voi che seguirete alla lettera i miei suggerimenti, frutto dell’esperienza non solo mia ma di altri uomini e donne di successo, voi sarete gli eletti, fra quei pochi fortunati che avrete successo. L’importante è essere coscenti che ci si arriva per gradi, seguendo un percorso a tappe obbligate e non può e non deve essere considerata come una gara a chi posiziona per primo l’insegna sulla porta dell’ufficio, quella è forse l’ultima tappa di questo nostro percorso. 

Se anche voi avete la sensazione e un forte desiderio di creare la vostra impresa, questo può essere a causa di svariate ragioni. Spesso il desiderio deriva da una condizione lavorativa non soddisfacente, da un datore di lavoro assillante direi petulante o ingombrante, da uno stipendio appena sufficiente per tirare alla fine del mese e pagare tutti i debiti e le spese con evidente affanno. Spesso si accetta un lavoro che non piace perchè non c’è altro disponibile, una specie di ultima spiaggia per non morire di fame. Lavorare per altri spesso non soddisfa pienamente, non si tratta solo di una questione salariale, a volte sono entrambe, a volte volete semplicemente sentirvi ricompensati in una giusta maniera per quello che fate. Spesso siete alla ricerca di ritmi di vita più rilassati o volete poter gestire il vostro tempo in un modo più giusto, più umano. Sovente il lavoro che fate rappresenta il minore dei mali e da qui il desiderio continuo e assordante di cambiare vita, rimettersi magari in gioco, provare altre strade per raggiungere le mete che avete, che abbiamo fissato al momento di affacciarci al mondo del lavoro, sia che si abbia frequentato l’università o meno. Voi volete che il frutto delle vostre fatiche ritorni in maniera più corretta, che vi soddisfi, voi avete il gusto dell’avventura e pensate di lanciarvi in un progetto eccitante che possa soddisfare il vostro ego e migliorare la vostra vita e quella della vostra famiglia. Poco importa quali sono le motivazioni che potrebbero benissimo essere completamente diverse da quelle che io ho illustrato, quello che è importante è il nuovo target che vi siete, che ci siamo posti e in fondo al tunnel vediamo solo quello. 

Quali che siano le vostre ragioni voi avete il desiderio di creare la vostra impresa, ormai la decisione è presa. Ma di quale impresa si tratta? 

In generale tutto inizia con un desiderio, chiamiamolo sogno, e da li l’idea prende vita, probabilmente però vi fermate all’idea. Vi sembra geniale, siete convinti che lo sia, a volte vi spaventa perchè non avete idea come metterla in pratica, a volte abbandonate tutto per la stessa ragione e il convincimento che non sarete capaci di arrivare a realizzare il vostro sogno. In questo caso, continuate a leggere, affronterò presto questo discorso. Che voi abbiate già l’idea della vostra impresa oppure no, sarà molto facile che voi non abbiate che una vaga idea del percorso da compiere per arrivare, delle tappe da percorrere per riuscire a creare la vostra impresa. Io loso, ci sono passato anche io, ho percorso passo dopo passo il vostro cammino, a volte sono andato avanti spedito, ho inciampato e mi sono rialzato continuando a avere bene in mente quali erano gli obiettivi che volevo raggiungere, deve essere lo stesso anche per voi o sarete schiacciati presto dai dubbi, dalle perplessità, dall’angoscia di non essere capace a arrivare alla fine, la frustazione di non riuscire potrebbe essere fatale, non già per le risorse materiali quanto per quelle mentali, un insuccesso potreste non accettarlo come non accettereste mai di aver perso molto tempo e energie. 

Voglio dire, se si decide di attraversare un deserto per raggiungere una città meravigliosa situata sul lato opposto, si preferisce andare all’avventura costi quel che costi e improvvisando il percorso o è meglio avere una mappa, un piano che dettagli esattamente ciò si può trovare, come evitare i crepacci e gli ostacoli, dove di trovano le oasi e villaggi? Io credo che preferiate la leconda opzione. Anche io sono della stessa idea, per questa ragione ho deciso di scrivere questa piccola guida in sette tappe o punti per aiutarvi a creare la vostra impresa, e sono solo sette che ci crediate o no!

Come creare la vostra impresa, prima tappa: trovare l’idea. 



Trovare l'Idea



Questa tappa è il primo insormontabile ostacolo per la maggior parte dei potenziali creatori d’impresa: il desiderio di fare qualcosa era così ossessivo che quando si trovano davanti scoprono di non avere alcuna idea concreta da mettere sul piatto. Se vi trovate a questo punto, ecco qualche spunto che vi può aiutare. Se invece l’idea l’avete già passate direttamente alla seconda tappa.



Andiamo a stimolare un po’ della vostra creatività. Prendete un foglio bianco, se non avete un foglio bianco va benissimo un documento sul vostro computer, una matita (anche virtuale) e seguite passo passo le istruzioni. Non è un gioco, fatelo veramente, adesso, è geniale.


Scrivete in alto su questo foglio “Le mie passioni”.

Quindi scrivete a seguire dieci delle vostre passioni, quello che nella vita piace di più (tralasciando la famiglia e i figli che sono, ne sono certo, la vostra prima passione). Vedrete che le prime 3 o 4 verranno facilmente (io sono arrivato a cinque prima di fermarmi a considerare cosa potesse piacermi di più), in seguito farete fatica a trovarne altre sufficientemente appassionanti da poter essere inserite nella lista. Non vi fermate fintanto che non siete stati capaci di trovare almeno dieci passioni. Se veramente non siete capaci di arrivare a dieci, scrivete allora delle attività che voi amate o il nome di siti web che apprezzate, anche se non vi appassionano.

Fatto? Perfetto!


Ora andiamo a fare la stessa cosa con le vostre virtù o talenti e le vostre competenze. Prendete un altro foglio e scrivete in alto, sulla falsa riga del primo, “I miei talenti e competenze”. Poi ancora una volta scrivete dieci dei vostri talenti, le aree in cui vi sentite maggiormente preparati, quelle che conoscete meglio o praticato con migliori risultati. Anche in questo caso, non vi fermate fino a quando non ne scrivete almeno dieci. E se non vi riesce di trovarne dieci, mettete le aree in cui si è responsabili o in cui si ha esperienza, anche se non vi sentite particolarmente dotati.



Fatelo veramente.



Smettete di leggere questo articolo e fatelo adesso. 



Questo vi sarà di grande aiuto per trovare l’idea per creare la vostra impresa.

L’avete fatto? Perfetto! 

Questi due documenti vi serviranno dunque come base per trovare la vostra idea nel caso non ne avevate una precedentemente e, anche in quel caso per verificare che veramente sia alla vostra portata. Adesso poteta continuare a leggere questo articolo (se invece avete continuato a leggere senza impegnarvi nei due esercizi precedenti, ritengo che sia molto meglio che lasciate perdere, perchè non vi servirà assolutamente a niente, potete tornare alle vostre occupazioni). 

Ci sono due vie differenti che possono essere seguite per creare una impresa: 

Una è trovare un’idea d’impresa classica, provata, che esiste già, sperimentata da altri anche da diverso tempo, l’altra trovare un’idea innovativa. 

Trovare un’idea d’impresa classica 

Non è che perchè esistono milioni di panetterie che non ci sia spazio per la vostra. E questo è ugualmente vero per milioni di altre imprese già abbondantemente testate, provate, non da ieri ma anche da centinaia d’anni: non bisogna reinventare la ruota per creare la propria impresa. Prima di tutto partite da voi stessi, dalla considerazione di quello che voi cercate: osservando con attenzione l'elenco di passioni e talenti identificate combinandole una zona dove è possibile creare una società "classica", un concetto collaudato, e che vi piace. Lo avete trovato? Allora quella è la migliore soluzione, quella ideale, da li nascerà un'idea di business che germinerà spontaneamente. Lo scoprirete solo quando vi metterete a studiarle con attenzione. Lo avete sempre saputo, non avevate mai pensato fosse possibile. 

Trovare un’idea a partire da alcune vostre passioni o competenze presenta dei vantaggi e degli svantaggi, vanno comunque tenuti in considerazione anche se avete deciso senza ombra di dubbio quale sarà il vostro percorso professionale nei prossimi 20 anni.

Trovare un’idea a partire dalle vostre passioni. 


I Vantaggi

Sarete motivati, estremamente motivati, perchè in definitiva era quello che avete sempre saputo e quindi troverete le corrette modalità per creare la vostra impresa. 

Avrete molte più possibilità di sviluppare le vostre competenze, a volte insolite, in un campo che vi piace (tipicamente le aree che vi appassionano dove non avete sviluppato abilità sono semplicemente aree di cui non avete esperienze). 

Voi avrete il potenziale per realizzare uno dei vostri sogni per diventare un vincente in un campo che adorate particolarmente e quindi guadagnare subito grazie a questo. 

Gli Svantaggi 

Voi dovrete, malgrato tutto, sviluppare delle competenze da zero, avere una passione non è paritetico di conoscerla a fondo, non avete idea come si realizza, potrebbe essere difficile a crearsele rapidamente, oppure sarete costretti a associarvi con qualcunoche già possiede queste competenze, oppure a assumerequalcuno (e questo aumenta i rischi perchè avrete un costo supplementare tutti i mesi che, nelle fasi iniziali non avevate previsto). 

Avere la passione in un campo specifico o acquisirla attraverso chi ha le necessarie competenze tecniche non deve farvi dimenticare che condurre un business richiede differenti capacità oltre a quelle squisitamente tecniche. Voi dovete anche imparare come gestire la vostra impresa dal punto di vista finanziario, quello contabile, commerciale, dovete trovare clienti e convincerli a acquistare i vostri prodotti e servizi, anche il dover assumere tecnici e manager richiede una certa pratica e abilità che, se non si possiede già anche se acquisita in campi diversi da quello dove vi siete orientati per la vostra impresa, potrebbe portare a assumere del personale che se ne occupi con evidente aggravio dei costi. Fortunatamente avete a disposizione sul web una vasta disponibilità di manuali, pubblicazioni e guide sufficienti a sviluppare la necessaria abilità. 

A volte il fatto di lavorare in un ambiente che vi appassiona porta a sensazioni spiacevoli dovute principalmente alla routine, a clienti insoddisfatti, allo stress, alle difficoltà finanziarie. Questo vi porta a apprezzare meno la vostra passione, forse a odiarla. A considerarla a un certo punto come meno eccitante rispetto a quando avete iniziato...Non succede spesso, anzi quasi mai, in genere le possibilità che questo si verifichi sono molto rare ma è un rischio che va preso in considerazione, specialmente se l'ambiente dove avete deciso di lanciare la vostra impresa è stressante, e voi non avete realmente esperimentato questa passione a un livello professionale. 

Trovare un’idea a partire dalle vostre competenze.

I Vantaggi 

Avete già le competenze tecniche per lavorare nel loro settore prescelto, che vi permetterà di focalizzarvi sulla ricerca dei primi clienti, anche altri aspetti del di controllo del business (finanza, reclutamento, gestione, ecc), saranno alla vostra portata. 
Il fatto che si dispone di esperienza in questo settore può dare molti vantaggi per iniziare: una base di clienti esistenti, una rete di fornitori e partner, una maggiore credibilità, ecc. 
Se hai scelto quale strada intraprendere nel corso della vostra vita fino a questo momento utilizzando queste abilità, anche se da dipendente, il passo successivo, può sembrare più che naturale, è la creazione di una società nello stesso campo, che può ridurre la paura di intraprendere l'avventura e contribuisce a spingere e agire. 

Gli Svantaggi 

Se siete veramente appassionati di campo, una volta passato l'entusiasmo iniziale di avviare un'impresa si corre il rischio di annoiarsi tremendamente, ad un certo punto vengono a mancare anche gli stimoli, il fare qualcosa che conta davvero vi lascia indifferenti. 
Essere tecnicamente competente nel settore stesso non deve far dimenticare che la gestione di un'impresa richiede competenze diverse dalle competenze solo tecniche. Potreste anche dover imparare a gestire finanziariamente, trovare nuovi clienti e convincerli a comprare i vostri prodotti e servizi, eventualmente reclutare impegati e manager, non tutti ne sono capaci. Non e’ un grandissimo svantaggio ma è meglio saperlo. 
Fino qui abbiamo visto che i vantaggi e gli svantaggi di una o dell’altra soluzione si equivalgono, questo perchè alla fine rappresentano un nuova forma di lavoro che va attentamente seguita e affinata, lasciare al caso o alla fortuna questi aspetti porta rapidamente all’insuccesso. Va però detto che intraprendere è anche rischiare, tentare, affidarsi a una certa dose di fiuto e se voi fate parte di questa categoria di impresari potete addentrarvi come meno angosce dei vostri concorrenti perchè tutto sommato amate il rischio e sapete controllarlo. 

Esiste una terza possibilità che vado a esaminare.

Trovare un’idea partendo da entrambe le competenze/esperienze insieme a una o più delle vostre passioni (o viceversa) 

I Vantaggi 

Non ci crederete ma questa è la situazione ideale, cioè quando siete sia appassionati che competenti in una determinata materia. In questo modo avete sia la necessaria esperienza sia le competenze e le motivazioni che diventano un valore aggiunto per il vostro successo. 
Dato per scontato che avete già percorso e praticato a livello lavorativo la vostra passione, ed è rimasta una passione, si avrà più "resistenza all'usura" per esempio in confronto al caso suddetto e cioè iniziare con un’idea derivante da una vostra passione in cui non avete la necessaria competenza o esperienza. 
E' evidente ancora meglio se si ha già praticato questa passione a un livello professionale, perché in questo caso si ha sviluppato un buon senso di sopportazione allo stress che circonda la professione scelta (tutte le professioni generano stress, vado sul sicuro, anche quella che vi affascianae attira maggiormente) mantenendo la tua passione intatta. In questo caso le probabilità di successo sono molto alte. 

Gli Svantaggi 

Se siete veramente appassionati in una disciplina, una volta passato l'entusiasmo iniziale di avviare un'impresa si corre il rischio di annoiarsi perchè non si ha più voglia di fare qualcosa che conta davvero. 
Essere tecnicamente competente nel settore stesso non deve far dimenticare che la gestione di un'impresa richiede competenze diverse da quelle solo tecniche. Dovrete anche imparare a gestire finanziariamente un’impresa, trovare nuovi clienti e convincerli a comprare i vostri prodotti e servizi, eventualmente reclutare personale e manager, ecc. Fortunatamente, molte formazioni e molti libri esistono online oppure in qualsiasi ben fornita libreria e vi aiutaeranno a sviluppare queste abilità. 

Trovare un’idea d’impresa innovativa

1. Viaggiare

Uno dei modi più semplici per trovare una idea innovativa di impresa è viaggiare. 

Molti prodotti e servizi sono popolari in altri paesi, sconosciuti o poco sviluppati nel vostro, qui si parla d'Italia ma potrebbe essere ovunque, è pertanto possibile guadagnare fortune importando concetti o prodotti originate altrove e praticamente sconosciute da noi. Fra tutti i paesi da visitare per le idee, il primo è sicuramente gli Stati Uniti, loro sono spesso 4-5 anni davanti a noi, a volte di più, sono infatti molti i prodotti e servizi innovativi sbarcati da noi che hanno avuto origine al di la' dell'oceano e la maggior parte ha avuto un successo strepitoso. Questo vale anche per le attività svolte su Internet, e molti successi anche italiani in questo settore sono direttamente ispirati dai successi negli Stati Uniti (o hanno copiato, si chiama "copycat" nel gergo di start-up), ad esempio Meetic, che è stato ispirato da Match.com o subito.it oppure ibazar.com che è stato ispirato da Ebay (ed è stato acquistato da quest'ultimo). 

Il vantaggio oggi è che è possibile studiare il mercato statunitense senza uscire di casa, ma sicuramente niente è meglio di un viaggio negli States per studiare le tendenze e adottare le necessarie tecnologie e know how ancora in fase nascente da noi, o addirittura mai sviluppato. Spesso si ha la sensazione che in Europa non possa funzionare, eppure non ci si rende conto di quanto siano affamati di tecnologia e innovazione i cittadini europei e italiani in particolare. Qualsiasi nuova idea proveniente dagli USA ha successo, più o meno immediato, e le ragioni sono molteplici. Guardate per esempio il mercato del libro digitale, si tratta di un esempio lampante di come un’idea nata al di là dell’Oceano viene considerata molto ecologica nel vecchio continente e destinata a sicuro successo anche in Italia. Senza arrivare in aree tecniche, prodotti a volte molto semplici e servizi ("bastava pensarci") possono essere facilmente adattati o importati in Italia. Chiaro che è ancora necessario avere una conoscenza del mercato e dei flussi da esso generati, dalle leggi e regole, dalle abitudini e della concorrenza ma siamo a buon punto, sappiamo che ci sono queste possibilità che possono essere colte, perché non noi e perché non adesso? 

2. Restare Sintonizzati 

Lo sapevate che l'uomo moderno è apparso sulla terra da circa 200,000 anni e che: 
  • L'addomesticamento degli animali è iniziato circa 15,000 anni fa con i cani? Durante 185,000 anni, nessuno si rese conto che gli animali avrebbero essere utilizzati per qualcosa di diverso da essere solo cacciati e mangiati. 
  • L'agricoltura è stata inventata saranno circa 12,000 anni fa. Ci sono voluti 188,000 anni, 1,880 secoli, prima che gli uomini potessero capire che fosse possibile controllare una parte del modo di coltivare le piante invece di semplicemente mangiarle. 
  • La ruota, che vediamo tutti i giorni al lavoro, che fa parte della nostra vita in tutto e per tutto, è stato inventata da poco meno di 5,500 anni. Per quasi 195,000 anni, nessun uomo ha pensato come fare per trasportare carichi pesanti, come spostare le cose, le persone, e sfruttare in questo con maggiore efficenza la forza degli animali. 
  • La scrittura è stata inventata circa nello stesso periodo della ruota, sono trascorsi 5,500 anni. Mai prima di quel momento un uomo aveva mai pensato di poter trasferire in una forma leggibile le parole che pronunciava. Da quel momento la cultura ha avuto inizio, è stato possibile tramandare il pensiero, gli scritti, le tradizioni, l’osservazione delle stagioni e degli evventi del mondo attraverso una semplice invenzione. Probabilmente qualcuno sorriderà leggendo questo, ma è realtà. 
  • E, non finisco mai di stupire, l’invenzione più importante per i golosi, grandi e piccini sapete qual’è? Il gelato, è stato inventato circa 4,000 anni fa, ma è solo 3,900 anni più tardi che qualcuno ha inventato il cono in cialda. Prima lo mettevano semplicemente in una coppa e lo consumavano come qualsiasi altra crema. 
Questi esempi mostrano che ci sono intorno a noi sempre idee sfruttabili, anche che semplici idee possono portare l’inventore a accumulare una fortuna, mentre altri diranno "perché non l’ho pensato prima io?" 

Il metodo vincente per cercare di trovare un’idea vincente è provare a modificare il proprio atteggiamento, essere curiosi e osservare con cura quello che succede attorno a noi, non ignorare i dettagli, afferrare al volo tutti i segnali che ci pervengono e che, spesso, ignoriamo forse perchè sono banali o ovvi, il sistema migliore, anche in questo caso mutuato dall’Inglese è uno solo: stay tuned (restate sintonizzati). All’ascolto di tutte le frasi che contengono questo genere di parole: 
  • Fa schifo... 
  • Non è fantastico 
  • Questo m’innervosisce... 
  • Sarebbe bello ... 
  • Non è geniale 
  • Mi da la carica... 
Ogni volta che qualcuno pronuncia queste parole nel parlare di un prodotto o di un servizio, a pagamento o meno, voi sapete che servono a indicare una mancanza, un’insufficienza. Fornire un servizio o un prodotto che si libera di questa insufficienza può essere la vostra fortuna. Chiaramente è una prima osservazione, che va affinata e confrontata col mercato, il famoso Business Plan, una ricerca dettagliata, il Marketing Research ma se l’idea c’è ed è buona allora lo sviluppo di questa può portare a altre idee collegate alla prima, tutte sfruttabilissime e tutte potenzialmente in grado di avere successo. L’importante è Stay Tuned, sempre. 

Potrei darvi un consiglio, in qualunque situazione siete, ovunque voi siate scrivete la vostra idea, non appena si manifesta, non appena fa capolino nella mente, non occorre aver scritto un libro per essere capaci di scrivere le note essenziali e necessarie per non perdere la memoria della vostra idea, a volte la mente modifica i ricordi, quello che a voi poteva sembrare interessante oggi, probabilmente domani non lo è più, non perchè si è modificato l’interesse o il gusto delle novità, semplicemente perchè la mente assimila e processa in un sistema diverso, sempre diverso, da quello che avremmo gradito, meglio quindi appuntare l’idea in un quadernetto che ognuno dovrebbe avere sempre con se o sul vostro telefono cellulare. 

Vi è mai capitato di avere un'idea così grande da convincervi che ve la potete ricordare per tutta la vita? Pensateci adesso, ricordate ancora quale fosse? Adesso, lasciate perdere il blocchetto dei vostri appunti, spremete le meningi e pensateci. La ricordate bene in tutti i suoi dettagli? Vedrete che resterete tutto il giorno a pensare per ricordarvene solo qualche dettaglio, nemmeno tutti, forse nemmeno che idea si trattasse, qualcosa che aveva a che fare con... senza sapere che? Sono convinto di si, la prossima idea che vi viene in mente prendetene nota, tutte, man mano che arrivano. 

Apriamo una lunga ma doverosa parentesi. 

Come trovare un’idea di impresa che possa essere considerata vostra? 

Per nulla facile, chi vi dice che si tratta di un processo naturale vi sta raccontando una favoletta. Se così fosse il mondo sarebbe pieno d’imprenditori e i dipendenti sarebbero rari come i diamanti. 

Vediamone insieme le ragioni e semmai approfondiremo in seguito. 

Capitolo 1: Probabilità di successo 

Voi sognate seriamente di creare la vostra impresa, è molto probabile che oscillerete tra la paura e la speranza, il dubbio e la fiducia, i fallimenti e i successi. Per certo decidere di avviare un’impresa è significa accettare un percorso difficile da percorrere. Ma anche pieno di promesse: nel corso dei prossimi 5 anni, il 60-70% dei prodotti attualmente in uso saranno sostituiti. E la stragrande maggioranza delle imprese sono piccole imprese: delle società quotate e non quotate in Italia circa il 30% ha meno di 10 dipendenti, il 60% hanno una sola persona. Questo significa dove si fanno i quattrini. 

E ricordatevi che avete tutte le opportunità per creare una piccola e redditizia impresa, come tanti altri. Non credo che dovremmo essere superlaureati per crearla: su oltre 300,000 e più nuove imprese create ogni anno in Italia, il 36% degli imprenditori sono ex-dipendenti o dei lavoratori provenienti da aziende che operavano nello stesso settore scelto per creare la nuova impresa, il 52% di loro non ha nemmeno un diploma. Il 60% di queste aziende passano il traguardo dei primi 3 anni. 

E anche se il 40% dei fallimenti può sembrare eccessivo e spaventoso, in realtà, la maggioranza di questi insuccessi sono causati da persone senza esperienza o senza le necessarie motivazioni. E ci sono due ragioni principali nel fallimento di un’impresa: 

• La mancanza di competenza in vendite e marketing 

• Lo scarso controllo della spesa 

Quindi, o non si vende abbastanza, o si spende troppo. La vendita richiede determinate abilità. 
Se non lo avete, è possibile acquisire un partner con la necessaria formazione oppure assumere la persona adatta però tenendo presente che in questo caso si avrebbe un aggravio dei costi che, almeno all’inizio sono difficilmente supportabili. Inoltre, non crediate ci voglia un capitale enorme per iniziare e avere successo, è molto più importante investire le proprie energie piuttosto che il proprio denaro, e questo sicuramente. Anche se le risorse finanziare necessarie per la vostra impresa sono importanti, disporre di un budget limitato permette di ottimizzare gli investimenti ed evitare di buttare i soldi dalla finestra. 

Attenzione, però: avere un’impresa non significa essere l’impresa: essa dovrebbe piuttosto accordarsi con i vostri bisogni piuttosto che il contrario. E anche importante prestare attenzione a non disperdere le risorse: in genere il fuoco creativo termina presto se non ci sono risultati incoraggianti, avrete sicuramente migliaia di idee nella vostra testa e poco tempo e poche risorse per l'attuazione. Quindi le idee vanno affinate, coltivate prima di arrivare alla fase della creazione per non trovarvi nella pessima situazione di avere esaurito le risorse prima ancora di aver creato un’impresa con potenziali possibilità di successo. E' molto importante per ottenere successo conoscere e scegliere di eliminare le peggiori idee. 

Capitolo 2: Le paure più comuni 

Ci sono diverse paure che condizionano la nascita di una nuova impresa, spesso, anzi direi sempre, immotivate. Chi decide di intraprendere la via per creare una uova impresa è quasi sempre molto motivato ma si fa prendere dal panico nella maggior parte dei casi e spesso rinuncia. Vediamole dunque queste paure e demonizziamole per poterle eliminare convenientemente. 


  1. La mancanza di capitali. Come abbiamo visto, il denaro non è il più importante e se il vostro progetto è credibile, si può ottenere un finanziamento. 
  2. Paura del fallimento. Questo è una delle peggiori paure, anzi la peggiore in assoluto. Però gli imprenditori non sono degli inconscienti: se si attaccano a un mercato o a un settorelo fanno solo dopo un'attenta analisi. Il vero fallimento è quando si rinuncia. 
  3. Il cieco ottimismo. Molto pericoloso, porta a rinchiudersi, come si suol dire, in una torre d’avorio e ignorare le contraddizioni, i problemi e i rischi. Ancora una volta la fonte è la paura ancora più insidiosa dell’altra paura, quella del fallimento: la paura di guardare in faccia la realtà. 
  4. La paura di essere fuori tempo. "C’è la crisi", "Mio figlio ha appena iniziato la scuola", "È tempo di vacanze" ... Le scuse abbondano. Così non c'è mai un momento buono per iniziare. 
  5. Timidezza. L'unica necessità dei timidi è quella di proteggersi e evitare la fonte del loro malessere: Gli altri. Dovete superare questo se si vuole costruire la vostra impresa. 
  6. Mancanza di idee: "Vorrei iniziare la mia attività ma non ho idee." fantastico, è un buon soggetto un libro e di questa epoca. 
Capitolo 3 : Pensate alla vostra impresa: perchè volete crearla? 

È necessario definire chiaramente il vostro obiettivo per non girare in tondo per i prossimi 10 anni perchè vi siete dimenticati la ragione per cui avete iniziato. Molti imprenditori si sono in effetti creati un lavoro nel quale si sentono in trappola. Questo può essere anche per voi, ma se vi create un posto di lavoro piuttosto che creare un’impresa, voglio dire se la vostra impresa non l’avete creata per crescere e progredire ma esclusivamente per assicurarvi un posto di lavoro, ricordatevi di una cosa: nessuno riscatterà mai il vostro lavoro. 

Ponetevi la domanda: Perché volete creare la vostra impresa? È per diventare indipendente, diventare ricchi, vivere le vostre passioni? Questi sono i tre motivi principali per avviare un'impresa. Se invece si dispone di una sola di queste tre ragioni, ciò non è sufficiente: si creerà uno squilibrio che vi impedirà di raggiungere il vostro pieno potenziale. 

È necessario innanzitutto verificare se la vostra idea si adatta, sia a livello delle vostre competenze e punti di forza (abbiamo trattato l’argomento all’inizio) a quello che vi piace, alle passioni. Non bisogna essere perfetti. Avete semplicemente bisogno di essere onesti con voi stessi. Saranno necessarie comunque certe competenze per riuscire e avere successo nel vostro nuovo mestiere di direttore d’impresa: 

  • La capacità di ottenere risultati e di assumersi la responsabilità. 
  • La capacità di comunicare in modo chiaro e convincere. 
  • La capacità di negoziare con la banca, i fornitori, i clienti ... 
  • La capacità di reclutare e motivare una squadra. 
  • La capacità di fornire la gestione di base della vostra attività. 
Se non si hanno queste capacità, non abbiate paura: si possono acquisire, sia attraverso la formazione sia attraverso l’esperienza diretta. In aggiunta alle competenze, le tre qualità per essere imprenditori di successo sono: 

  • Determinazione: il fermo impegno per progredire l’attività senza fallire 
  • Pazienza: sapere attendere per ottenere qualcosa, non avere fretta, arrivarci per gradi in un continuo progredire 
  • Perseveranza: la persistenza fino al successo 
La perseveranza è ancora più importante che la passione. Si può avere una passione che non avete mai pensato di esplorare da un punto di vista professionale, ma non avete avuto la costanza di applicarla per cambiare la vostra vita, per quello siete rimasti allo stadio del dilettante. 

Il successo richiede molto di più che la sola passione. Non mentite a voi stessi. 

Capitolo 4 : Trovare l’ispirazione 

Ponetevi queste domande: Quali sono le competenze che voi possedete attualmente? E, come potete voi utilizzare queste competenze magari unite alle vostre passioni nella vostra futura impresa? Piuttosto che reinventare la ruota, meglio sarebbe scegliere un prodotto o un servizio che non è totalmente innovativo, meglio se è collegato a qualcosa che esiste e ancora meglio se è un miglioramento. In questo modo, ciò che si propone non richiede un'ora di spiegazioni per poter essere compreso, e non modifica troppo le abitudini dei vostri clienti. 

Poi, per trovare un'idea, numerosi azioni sono possibili per alimentare la vostra ispirazione, abbiamo parlato già parlato di viaggiare, in quel caso identificare un prodotto che si vende bene altrove, aumenta le possibilità e riduce i rischi, se si vende bene in un’altra nazione perchè non nella nostra? Oppure acquistare una licenza per vendere in Italia. Aprite gli occhi, osservate ciò che sta accadendo intorno a noi, che cosa funziona e cosa no (per esempio Pigtones è nata da una semplice osservazione: La voce dei Navigatori GPS era troppo noiosa, il sito offre invece pacchetti voce così divertenti e ha triplicato le vendite in un mese). 

Oltre alle solite e indispensabili ricerche di mercato confronta le tue idee con quelle che hanno avuto i potenziali vostri concorrenti, potrebbero esserci degli spunti attraverso i quali migliorare il vostro prodotto e, se proprio l’idea non viene, è possibile adottare un approccio più semplice: copiare ciò che vende con altre imprese, nessuno inventa la ruota, è già stata inventata, ma tutti la copiano e ne traggono giovamento. Adesso non i sto suggerendo una ruota ma potreste guardare a un prodotto che esiste e che secondo voi, nell’uso quotidiano, presenta dei difetti. Invece di sperimentare qualcosa di completamente nuovo, copiare migliorare uno esistente può essere una mossa vincente. 

Potreste anche pensare che copiare il lavoro della concorrenza sia sbagliato, che è più nobile creare tutto, dalla A alla Z, d’inventare un nuovo prodotto. Invece no, tutte le aziende si seguono e osservano in ogni momento. Tuttavia, è necessario fare attenzione a non cadere nel plagio o contraffazione. Ci sono modi legali per fare così tanti soldi che sarebbe un peccato poi tuffarsi nell’illegalità. Potreste anche esplorare i vostri hobby, i vostri interessi, il vostro lavoro attuale, le vostre competenze, allargando il campo di osservazione a quello che avete studiato, alle strutture. Un buon modo per trovare idee è quello di utilizzare il brainstorming. 

Potete ugualmente analizzare le vostre idee aiutandovi con il famoso CCQDCP : 

  • Chi? 
  • Come? 
  • Quando? 
  • Dove? 
  • Cosa? 
  • Perchè? 
Potrebbe anche essere utilizzata la Piramide di Maslow e domandarvi a quale bisogno corrisponde il prodotto o servizio che avete intenzione di trattare e perchè. 

Cosa è la Piramide di Maslow?




Bella domanda. Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in base alla quale la soddisfazione dei bisogni più elementari è la condizione per fare emergere i bisogni di ordine superiore. Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali alla sopravvivenza mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali.



Partendo dalla base della Piramide Motivazionale (o dei Bisogni) ci sono:


i bisogni FISIOLOGICI: fame, sete, sonno, termoregolazione, ecc. Sono i bisogni connessi alla sopravvivenza fisica dell'individuo. Sono i primi a dover essere soddisfatti a causa dell'istinto di autoconservazione;

i bisogni di SICUREZZA: protezione, tranquillità, prevedibilità, soppressione preoccupazioni e ansie, ecc. Devono garantire all'individuo protezione e tranquillità;

i bisogni di APPARTENENZA: essere amato e amare, far parte di un gruppo, cooperare, partecipare, ecc.; Questa categoria rappresenta l'aspirazione di ognuno di noi a essere un elemento della comunità;

i bisogni di STIMA: essere rispettato, approvato, riconosciuto, ecc. L'individuo vuole sentirsi competente e produttivo;

i bisogni di AUTOREALIZZAZIONE: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità, occupare un ruolo sociale, ecc. Si tratta dell'aspirazione individuale a essere ciò che si vuole essere sfruttando le nostre facoltà mentali e fisiche.

Mentre i bisogni fondamentali, una volta soddisfatti tendono a non ripresentarsi, i bisogni sociali e relazionali tendono a rinascere con nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere.
Ne consegue che l’insoddisfazione, sia sul lavoro, sia nella vita pubblica e privata, è un fenomeno molto diffuso che può trovare una sua causa nella mancata realizzazione delle proprie potenzialità. Per Maslow, infatti, l’autorealizzazione richiede una serie di caratteristiche di personalità, competenze sociali e capacità tecniche.

Le critiche mosse verso il modello 

Da un punto di vista aziendale, ciò indica la necessità di modulare lo stile di management e la definizione degli obiettivi e degli incentivi, in base al livello di soddisfacimento dei bisogni della persona. Ne consegue che vanno rilevati tutti i possibili elementi di contrasto fra il processo di sviluppo del lavoratore e quello del contesto aziendale in cui è inserito. Questo aspetto è uno degli anelli mancanti della teoria maslowiana.
Il modello di Maslow è infatti fortemente centrato sul meccanismo di autodeterminazione dell’individuo, facendo risalire le spinte motivazionali esclusivamente a fattori interni, ignorando l’interazione tra l’individuo e l'ambiente esterno.
Un altro aspetto è la rigidità dello schema che spiega il comportamento dell’individuo. Non necessariamente un soggetto deve passare attraverso tutti i livelli della scala gerarchica. La teoria di Maslow, infine, esclude che un individuo possa essere spinto da più bisogni contemporaneamente anche se con diversa intensità.

Capitolo 5 : Semplici principi per affinare e validare un’idea

L'idea è buona, ma non si può fare affari seguendo questo principio: "Trovare un bisogno e rispondere"

Ovviamente, i bisogni più elementari sono coperti nella nostra società, dobbiamo tenere a mente che la gente compra quello che vuole piuttosto che quello che ha realmente bisogno. Ciò non significa che esista questo desiderio di vedere crescere il prodotto o il servizio come un bisogno. Potete anche seguire questo approccio: 

"Trovare un problema e proporre una soluzione"

Siamo circondati da migliaia di problemi, grandi e piccoli, che non sono stati risolti e che noi aggiustiamo in qualche modo senza rendercene conto. 
Alcune considerazioni da prender nota. Ad esempio, Bette Clair McMurray, un segretario americano, ha inventato un correttore liquido negli anni '50 dalla combinazione di due cose: in primo luogo, vedendo l'impossibilità di cancellare l'inchiostro sui fogli scritti a macchina, dopo averli rimossi dalla macchina da scrivere, si rese conto che la correzione dell’errore era compliacata - un problema comune a tutti coloro che ai tempi scrivevano con una macchina - utilizzò quindi la sua conoscenza della pittura - era un pittore dilettante e i pittori semplicemente dipingono sui loro errori ha avuto l'idea di creare, meglio utilizzare una soluzione liquida, in pratica una vernice bianca direttamente sul foglio e riscrivibile, che ben presto cominciò ad essere utilizzata negli uffici di tutto il mondo, un successo incredibile. In seguito creò la sua società, che ha venduto alla Gillette nel 1979 a $47 milioni, con ben 200 dipendenti.

Qualunque sia il prodotto o servizio offerto, è importante il perseguimento della qualità. E non esitate a chiedere un prezzo che si basa su questa qualità. Perché al di sotto di un certo prezzo, si possono anche attirare clienti che richiedono prezzi bassi ma senza qualità si perdono rapidamente, e sinceramente tanta fatica per nulla è solo tempo sprecato. Fate molta attenzione a questi aspetti, molti sono principalmente interessati al prezzo ma la clientela affezzionata la si crea solo con la qualità.

Quindi, per riassumere ciò che è stato scritto, è necessario:

Verificare che esista un mercato. Per questo è necessario fare uno studio di mercato per determinare la sua dimensione e la sua esistenza. Il bacino dei potenziali clienti. Se installate un ristorante su una bella isola che vi affascina per il mare, la foresta, le rocce e magari anche il faro, non pensiate di poter avere successo, nemmeno se avete svolto tutto secondo le regole perchè oltre a voi c’è solo il guardiano del faro. Evidente che serve verificare quanti potrebbero essere i potenziali clienti e questo lo verificate solo con un’indagine di mercato, market research o marketing research, non certo col lanternino e le previsioni di una maga o fattucchiera. Pensateci bene.


Un'analisi di mercato puo' avere diversi livelli di approfondimento, e puo' essere sviluppata in diversi modi. Nel caso di aziende di una certa dimensione, si fanno indagini molto strutturate e quindi costose. In casi minori, dove le nuove imprese non siano particolarmente ricche di risorse, si possono avere modi diversi e molto piu' semplici, anche cogliendo occasioni particolari e non pensando che sia necessariamente rivolgersi, per esempio a strutture particolarmente qualificate come le universita' o istituti specializzati. Un caso reale, un imprenditore che costruiva tappi per contenitori vari (dentifrici, detersivi, scatole di vino, etc) approfitto' di una vacanza in Giappone per andare un pomeriggio in un supermercato: acquisto' un esemplare per tipo di ogni detergente, detersivo, contenitore etc, il che faceva un grosso volume, e poi se ne ando' in albergo versando il tutto nella vasca, ma tenendo tutti i tappi, su cui poi fece un fruttuoso studio, una volta rientrato in Italia. In sostanza, e' consigliabile che uno studio di mercato si focalizzi sul rilevare, in modo il piu' possibile organico, armonico e sistematico, i dati relativi a:

  • I possibili mercati di destinazione, quanto piu' possibile segmentati in fasce di qualità diverse (esempio lusso, medio livello, buon mercato); 
  • I concorrenti gia' sul mercato, o altri che facilmente potrebbero entrarvi, perche' propongono qualcosa di affine. 
  • Altri servizi/prodotti che adempiono alla funzione che si prevede di attivare con il proprio servizio/prodotto (anche in modi diversi da quello che si pensa di attivare (per esempio il concorrente di una particolare borsa puo' essere un particolare giubotto con tasche contenitore).
  • Altri canali attraverso i quali tali servizi prodotti possono essere proposti e distribuiti.
  • I prezzi che sono proposti sul mercato per servizi/prodotti analoghi o affini. 
  • I luoghi dove i servizi/prodotti vengono proposti dai concorrenti, attuali o futuri.
  • La propaganda che i potenziali concorrenti fanno, e il suo stile. 

Raccogliere queste informazioni in una ricerca/dossier unitaria, ancorche' di poche paginette, puo' essere davvero molto importante. Tuttavia, e' bene non dimenticare mai che "c'e' un cliente oltre il quale il marketing non riesce a andare. E e' il… primo cliente!!
In altre parole, una ricerca sistematica su servizi/prodotti non ancora introdotti sul mercato puo' essere tanto piu' difficile, quanto più innovativo sia il prodotto che si vuole proporre. A quel punto sara' essenziale trovare un primo cliente, che sia disposto a provare il servizio/prodotto/anche a condizioni particolarmente favorevole per lui). In tal caso tuttavia tale primo utente potra' accendere la "collana delle referenze", che sono la base della credibilita' per la cosiddetta "pubblicita' bocca a bocca (passaparola)", quella che costa meno e rende di piu'.

Come potrete raggiungere i vostri clienti? Avrete necessità di conoscere quanti sono, in una determinata area, sia in termini di dati demografici (sesso, età, reddito, istruzione, ecc) che di abitudini di acquisto. Queste informazioni le potete desumere da informazioni delle associazioni di categoria del commercio, piccole industrie o dalla camera ci commercio. Se scegliete un prodotto o un servizio che rappresenta solo una vostra passione non è necessario affrontare tutte le sfide però non aspettatevi il successo immediato, potrebbero passare anni prima che altri fattori portino il successo sperato, magari nel frattempo morirete prima di fame.
Inoltre, una piccola parte del vostro tempo (5%) dovrebbe essere dedicata alla competitive intelligence: cosa stanno facendo i vostri concorrenti? Cosa offrono? Quali sono i loro prezzi? ecc.

A volte guardare nel piatto altrui paga.

Un altro passo importante  è scegliere i o il vostro partner, i fornitori, i dipendenti, le banche a cui appoggiarsi, ecc. È necessario e con cautela verificare della loro onestà, quali sono le loro intenzioni con voi, se sono competenti e lo hanno dimostrato in passato. E il marketing è assolutamente fondamentale: se si ha il miglior prodotto o servizio nel mondo, ma non conoscete il mondo che vi circonda, nessuno lo comprerà. Le buone idee di marketing o di vendita, è possibile leggerle nelle pagine di cronache dei giornali locali, in base ai desideri della gente comune e di ottenere quindi tutto quello che potete facendo  attenzione e considerando che non tutti i marketer sono scorretti.

Capitolo 6: Trovare l’area operativa, online o reale?

Internet o il mondo reale? Questa è una grande decisione. Internet offre molti vantaggi:

  • Si può iniziare con un piccolo budget
  • È facile testare un prodotto
  • Le condizioni di lavoro sono piacevoli
  • E 'possibile avviare un business online con €500 e reinvestire i guadagni per aumentare gradualmente il vostro progetto.
Di seguito alcuni possibili modelli di business su Internet:

- Network Marketing

È la promozione  di prodotti di altre aziende sul vostro sito. Si può guadagnare con una commissione a partire da qualche punto % (per l'hardware) a oltre il 70% (per alcuni prodotti smaterializzati o d’ingegno). Questo è un ottimo modo per iniziare perché l'investimento richiesto è molto basso.
Ciò che è importante in questo caso è scegliere prodotti di qualità e di offrirli a un pubblico che potrebbe essere interessato. Se si trova un prodotto che si vende da solo, è il sogno di tutti, allora si riesce a vendere 10 o 100 prodotti al giorno, e voi non avete niente da fare dal momento che è la venditrice società che si prende cura di tutto, compreso il rapporto con il cliente. Voi incassate la vostra commissione e via.

Per cominciare, è possibile visitare le seguenti piattaforme:


  • 1TPE è una piattaforma francese che offre migliaia di prodotti dematerializzati.
  • ClickBank, piattaforma degli Stati Uniti ampiamente usato sul web anglosassone. Offre prodotti anche digitali.
  • Blogging
Voi tutti sapete cos'è un blog (spero). Alcuni autori italiani vivono, si sviluppano, esistono, sono conosciuti e apprezzati attraverso i blogs, per esempio Beppe Grillo ha creato il proprio successo attraverso un blog, Giornalettismo.com (dove scrive una mia parente) e’ un must dell’informazione controcorrente in Italia e compete addirittura con le grandi testate dell’informazione e spesso le batte sul web. Questo richiede scrivere articoli di qualità sufficiente e di far sapere di avere un traffico sufficiente.

Poi ci sono molti modi per guadagnare soldi con un blog:

  • Affiliazione: Questo è il network marketing di cui sopra.
  • Pubblicità: paid to click o per visualizzare.
  • Indirettamente: utilizzare il blog come strumento di promozione per i vostri prodotti o servizi.
- Vendere su Ebay

Questo è un ottimo modo per iniziare a vendere su Internet i prodotti e testare, imparando a gestire le relazioni con i clienti.

Ebay ha un proprio sistema per verificare il traffico e le visite e sappiamo quanto sia consistente, e in cambio, si paga le tasse e le commissioni sulle vendite.

Per vendere nuovi prodotti è possibile:

  1. Acquistare all'ingrosso e vendere al dettaglio e inviare i prodotti da soli all’acquirente
  2. Vendere dei prodotti e farli inviare direttamente dal fornitore, che si occuperà di tutta la logistica. Questo sistema è chiamato dropshiment.
Attenzione, va considerato che, tuttavia, la reputazione che vi create su Ebay sarà efficace solo su Ebay. Se un giorno decidiate di lasciare Ebay dovrete ripartire da zero.

Sarà in ogni caso necessario prendersi cura del proprio approccio di marketing e scegliere un prodotto dove si possa avere almeno il 30% di margine andando fino al 50%. Conosco dei prodotti, soprattutto d’ingegno, il cui margine si colloca al 70%, voi scrivete una bella storia, il costo è determinato dal tempo che spendete per scriverla, l’uso del computer, qualche ricerca online, qualche informazione la dovrete pagare (notare che per scrivere, solo le opere di fantasia non necessitano di informazioni esterne, per tutte le altre bisogna documentarsi adeguatamente), alla fine per scrivere il vostro libro avrete speso, parto dal mio libro in lavorazione ora, le spese finora sono sotto i €500, quando sarà pronto lo venderò online come eBook a un prezzo di €2.99 alla copia, il vendor preleva €0.72 mi restano €2.07 per copia di ricavo lordo, le tasse mi portano via €0,08 per copia venduta significa che è sufficiente ne venda 1000 copie per guadagnare il 75% in più riguardo il costo supportato per ‘fabbricare” il mio prodotto dematerializzato, ergo prodotto d’ingegno. 

- Ecommerce

È anche possibile vendere prodotti attraverso un negozio on-line, ad esempio utilizzando piattaforme come ShopFactory o Prestashop. Se non volete annoiarvi per installare e gestire da soli un negozio online, si può passare attraverso gli host per i siti di e-commerce. Ci sono anche siti come Onetask.com che permettono di creare gratuitamente il sito e-commerce in 2 minuti e di offrire prodotti di marche di prestigio in dropshipping come nei vostri sogni, voi non dovete fare altro che gestire il traffico del vostro sito per vendere, vendere e fortissimamente vendere.

Ci sono anche altri modelli che possiamo esplorare: per esempio vendita di opere d'arte (da Arkronik), consulenza a partire da un servizio di free-lance a distanza che offre scrittura, traduzione, grafica, assistenza amministrativa a distanza, ecc (per esempio, Elance piattaforma globale o Twago). 
Quel che è certo, in ogni caso, è che i modelli di business possibili abbondano su Internet!

- Mattoni e malta

Questa è una espressione che gli anglosassoni usano per identificare quelle società tradizionali che hanno ancora buoni tempi a venire. Le principali fonti di informazione per le imprese tradizionali sono le camere di commercio e degli scambi, e le reti di sostegno alla creazione, in Italia le solite Confcommercio, la Camera di Commercio, l’Unioncamere, in Francia per esempio c’è l’APCE oppure PDAC.

Un modo più semplice alternativo per iniziare un’impresa è di creare un franchising o appoggiarsi a uno esistente. Questo significa che si crea un negozio o un ristorante, ecc. con il marchio della serie, e si versa una parte deducibile dai vostri guadagni ogni anno, le cosidette royalties. In cambio, si ottiene il supporto logistico, supporto alle vendite, il marketing e il franchising e talora, anche un supporto finanziario, in particolare una serie di procedure che sono state convalidate e rinnovate per avviare l’impresa nel minor tempo possibile e con la massima efficienza. Se siete interessati, potete iniziare la ricerca su un osservatorio del franchising, vi suggerisco AZ Franchising. 

Ovviamente ci sono molti altri modelli possibili.

Capitolo 7 : La legge dell’imprenditore

Tutti gli imprenditori la conoscono (confermo) dal momento in cui il l’imprenditore ha avviato il progetto, saranno in molti quelli che cercheranno di dissuaderlo.

Perchè l'imprenditorialità è paura, in particolare per quelli che non hanno mai intrapreso. Molte persone, anche esperte, hanno puara, temono chi pensa di intraprendere, e cercheranno di fermarvi. Basta dire che nessuno può dire con certezza se uno avrà successo o meno. Una volta che hanno insinuato dentro di voi il tarlo del dubbio, qualsiasi vostra azione sarà condizionata da questo pensiero, e non appena il dubbio avrà preso il sopravvento non sarete più in grado di discernere, distinguere ciò che è corretto da quello che non lo è perchè il condizionamento sarà totale. Bisogna imparare a distinguere le critiche costruttive da parte sterili. Chi critica non sempre lo fa per annichilirvi, a volte è per aiutarvi a analizzare meglio le vostre azioni, per approfondire le conoscenze. 

Un’impresa necessita di maggior lavoro per essere avviata che essere condotta, e l’inizio rappresenta la fase più difficile. Immaginate di essere ai comandi di un aereo, di linea o da turismo oppure cargo è poco importante, vi sedete e iniziate la routine di controllo degli strumenti con meticolosità, dovete accertarvi che tutto funziona alla perfezione, una volta in quota non si torna indietro, bisogna esser sicuri che non ci sono difetti, malfunzionamenti. È la fase di avviamento, se commettete un errore adesso comprommettete tutto il volo. Compromettete tutta l’attività della vostra impresa, un atterraggio di emergenza è possibile ma rappresenta un rischio nel rischio, se fallisce precipitate, fallite. Le analogie sono ricorrenti, si incrociano in un vortice pericoloso, l’errore non è ammesso. I controlli sono terminati, i motori jet si avviano, siete ancora in tempo a abortire il viaggio, scegliete di andare avanti. Rullate sulla pista, verso la testa prima del decollo, prima di aprire i battenti della vostra impresa, siete sicuri di aver previsto tutto, un ultimo controllo con la torre, la velocità del vento, le temperature, riguardate il business plan, vi fidate ciecamente del lavoro compiuto fino a quel momento, l’ora della verità si avvicina.

Un’ultima curva e siete pronti al decollo, allacciatevi le cinture e si parte. Si parte su le serrande, ecco la mia nuova impresa entrate gente, entrate e comprate, comprate e giù la manetta a tutta potenza, su i flaps, si parte veramente e quando le ruote si sollevano dalla pista il più è fatto adesso conta non perdere la concentrazione, controllare gli strumenti, tenersi aggiornato al programma, controllare gli indicatori, controllare le vendite, salite di quota, state raggiungendo la velocità di crociera, ancora poco e ci siete, un errore adesso e tutto è perso, lo sforzo per partire enorme, perdere ora quota significa precipitare o perdere la speranza, perdere il controllo, avete investito tutto non ci sono altre risorse disponibili, fallire adesso significa perdere tutto, precipitare e con voi tutto quello che avete creato, controllato apprezzato. È normale, voi credete nel vostro progetto, ma non bloccatevi nella vostra torre d'avorio e affrontate le difficoltà quando si presentano, meglio se le prevenite, eviterete di soccombere.

Capitolo 8: Statuto (forma societaria).

La scelta dello statuto della vostra impresa è importante. Per avviare senza problemi ed a buon mercato, qui ci sono due articoli che combinano molti vantaggi:

- Autoimprenditore

Si tratta di una formula comune in Italia, altrettanto all’estero dove è nata. In Italia ha subito attacchi frontali da quasi tutti i governi, con leggi capestro, precari e co.co.co, regolamenti impositivi elevati, poca libertà e tanti controlli per la paura che possiate evadere, non di galera ma dalle tasse. All’estero questa formula ha avuto maggiore successo. Questo permette di essere tassati a prezzi bassi, compatibile con le esigenze minime per non incorrere in controlli organizzati. L’autoimprenditore è un’attività perfetta per certe discipline, vedasi lo scrittore per esempio, il designer, il fumettista, il trip designer e tutte quelle imprese dove uno e poco e due sono troppi. Questa formula vi evita di dover pagare dei salari, non avete alcun dipendente, siete il capo di voi stessi. In Italia essere autoimprenditore vi assicura limiti non impositivi abbastanza bassi, appena salite di livello e di incassi siete tassati come un qualsiasi altro imprenditore, ovvio accettate dei compromessi, ci sono le convenienze a restare imprenditore di voi stessi. All’estero, notamente Francia e Gran Bretagna i limiti minimi sono maggiori, non rivestono un carattere impositivo esageratamente basso, sono permissivi se non si fanno profitti. Il fatturato massimo in Francia è di € 80 000 per un’attività di vendita di beni allo stesso livello in Gran Bretagna, leggermente più alto in Germania, mentre esempio per attività di vendita di servizi il limite è di soli €32,000, tuttavia, sono limiti che possono essere raggiunti rapidamente.

- Il Portage salariale o accompagnamento salariale

Diciamo subito che in Italia non esiste questa forumula, il motivo è evidente, gli stipendi sono già ai minimi europei figuriamoci se possiamo permetterci di perdere un parte per cederla a chi ci gestisce il salario. Intanto vediamo di che si tratta. Il Portage salarial è una modalità di avviamento professionale, adottata in Francia, di grande efficacia. Riguarda il sostegno ad una persona che si introduce come professionista nel mondo del lavoro e che vuole sperimentare, senza il rischio e soprattutto i costi della creazione di una posizione fiscale autonoma, la propria competenza e la propria attitudine verso il mondo delle professioni. È prevista anche per il lavoro dipendente. È stata introdotta nel 1980 e si è evoluta dopo il 2000. Inizialmente era rivolta a dirigenti non più giovani alla ricerca di nuova occupazione o di lavoro consulenziale; oggi riguarda molte professionalità. Si accompagna a molte altre forme di protezione delle iniziative autonome, anche artigianali, commerciali, come la creazione di imprese con beni assegnati, forme cooperative e altre che godono di una tutela legale chiara e di una proporzionalità di rischio predefinita. Per coloro che in Italia hanno avviato aziende senza esperienza imprenditoriale, quindi a tutto rischio senza rete, queste forme sarebbero state e potrebbero essere di grande e utile sostegno. Le società che lo gestiscono in Francia di solito si trattengono una commissione sul vostro salario lordo compresa fra il 5 e il 10%.

- Altre forme societarie

Esistono evidentemente tutte le forme societarie tradizionali, per l’Italia SRL, SPA, SAS, SNC, SCRL ecc. Qualunque sia la vostra scelta, cercare di non perdere troppo tempo e di non cercare di raccogliere pochi euro qua e là. Meglio farvi consigliare per la soluzione ideale per vostri intenti e progetti.


Continua....

1 commento:

  1. Ho letto tutto la guida e l'ho trovata molto interessante, mi piace molto l'utilizzo di concetti di marketing vecchi e nuovi in una guida che ha lo scopo di incentivare i potenziali imprenditori a lanciarsi nonostante tutte le difficoltà che possono presentarsi.
    Per chi invece si trova già nella posizione di imprenditore, prenda la guida come spunto per non perdere la spinta che lo ha portato a imboccare tale strada, non dimenticando mai della necessità di adattare le proprie idee ai tempi presenti e soprattutto futuri.

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